Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 12 maggio 2009 Marco Boato lo aveva già messo in chiaro all’indomani delle elezioni comunali: «Se il sindaco di Trento Alessandro Andreatta opterà per un’ipotesi di giunta rispettosa del pluralismo della coalizione di centrosinistra, un assessorato lo chiediamo noi». E ieri pomeriggio, davanti al primo cittadino, il leader dei Verdi ha ribadito il concetto. Con Boato, a confrontarsi con Andreatta nel giro di consultazioni avviate per la formazione della giunta, anche l’assessore uscente alla mobilità e ambiente Aldo Pompermaier, l’unico eletto in consiglio per il Sole che ride. «Per la scelta degli assessori — ha sottolineato Boato — si possono seguire due strade. La prima è la formazione di una giunta ristretta a tre forze politiche (Pd, Upt e Patt, ndr) sulle otto del centrosinistra: una possibilità che consideriamo eccessivamente riduttiva del pluralismo della coalizione. La seconda è quella della ricerca di una maggiore rappresentatività». Ed è proprio su quest’ultima ipotesi che punta il Sole che ride. «In questo caso, ai Verdi spetta un assessorato» ha chiarito Boato. Che ha messo in ordine i motivi della richiesta: «In primo luogo, facciamo parte della coalizione di centrosinistra cittadina dal 1990. Non solo: il lavoro svolto da Pompermaier in questi anni è giudicato positivamente da tutte le forze politiche della coalizione. Infine, questa sarebbe l’occasione per riequilibrare la ferita, ancora sanguinante, inferta ai Verdi con la formazione della giunta provinciale. È vero, la responsabilità non è direttamente di Andreatta: riguarda però il centrosinistra e anche il suo partito, il Pd». Nessun diktat al sindaco, ha precisato Boato: «La nostra è una richiesta e una proposta. Non è nel nostro stile battere i pugni sul tavolo e non lo vogliamo fare nemmeno questa volta». Andreatta, dal canto suo, ha preso atto della sollecitazione dei Verdi, senza chiudere a entrambe le ipotesi al vaglio. «Sto ancora valutando» ha osservato il sindaco, che oggi proseguirà i colloqui con i vertici dei Socialisti e del Patt. E proprio il partito autonomista, ieri sera, ha fatto il punto della situazione. Da definire, ancora, la scelta tra Fabio Armellini e Fabiano Condini per il posto in giunta: prima di decidere, i vertici del partito vogliono capire le intenzioni di Andreatta nella ripartizione delle competenze (non è esclusa, in ogni caso, l’ipotesi del ricorso a un esterno di area autonomista). Ma l’idea del Patt sembra essere quella di puntare a una delega di natura economica. In ogni caso, a una competenza «pesante». Domani, invece, a salire al secondo piano di palazzo Geremia saranno le delegazioni di Pd e Upt (che ieri ha riunito il coordinamento). Al termine del giro di incontri, Andreatta si prenderà qualche giorno per riflettere sulle richieste. Per poi rendere note le sue decisioni all’inizio della prossima settimana. |
MARCO BOATO
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